Pratiche filosofiche di comunità 2019: interviste

Oggi vi proponiamo alcune interviste che i nostri collaboratori hanno realizzato dopo il corso FOR “Io. Chi sono? – Pratiche filosofiche di comunità” che si è svolto presso il Centro Diurno di via Romiglia. Il corso ha utilizzato il metodo Philosophy for Community per indagare il tema dell’identità ed è stato progetato da Fabio (consulente), Deborah (utente esperta), Gabriella (educatrice).

Intervista a C. – partecipante

Nicola: Nella mattina nel quale si teneva il corso for di Pratiche filosofiche di comunità, con che sentimento ti svegliavi pensando che l’avresti frequentato?
C: Contenta, interessata perché il corso, soprattutto quel corso, mi piace da morire.
Nicola: E perché ti piace da morire o ti è piaciuto da morire?
C: Perché va a scavare nella tua anima e con questo tu puoi quasi conoscerti un po’ di più.
Nicola: Quindi ti conosci meglio, ma va a scavare nell’anima o anche nella mente?
C: Tutte e due.
Nicola: Ma l’ambiente come ti è sembrato?
C: Carino, a livello sociale perfetto.
Nicola: Ma era un corso dove si collaborava fra utenti, fra partecipanti, o ognuno semplicemente diceva la sua e poi ci si confrontava sulle varie opinioni?
C: Ci si confrontava sulle varie opinioni, si discuteva; ognuno prendeva parola per dire una cosa a proprio modo e ci si ascoltava, non è che c’era uno che diceva “così” e quella cosa doveva rimanere “così”.
Nicola: Ma ti manca il fatto che io sarei dovuto essere facilitatore, ma non sono mai venuto? Dì di sì per favore, grazie.
C: Sicuramente.
Nicola: Filosofia… verrebbe subito paura solo a menzionare filosofia, cosa si intendeva con pratiche filosofiche? Era proprio a livello teorico oppure quello che ognuno pensava lo avremmo chiamato filosofia?
C: Erano entrambe le cose per cui per me è stato non dico perfetto, di più! Quindi se il prossimo anno c’è ancora ci vado molto volentieri, spero anche nella tua partecipazione.
Nicola: Grazie, ci vediamo.

Intervista a Deborah – utente esperta

Nicola: Deborah, quando ti svegliavi la mattina nel periodo del corso for “Pratiche filosofiche di comunità” che sentimento provavi?
Deborah: Ero contenta.
Nicola: Ma, eri anche facilitatrice. Cosa significa essere facilitatori di un corso For?
Deborah: Essere facilitatori di un corso significa partecipare alla sua programmazione e alla costruzione insieme agli operatori e ad eventuali consulenti e successivamente condurlo insieme a loro; cercando di assicurarsi che le cose vadano più o meno come erano state previste (giochi, materiali, interventi programmati).
Nicola: E come erano previste?
Deborah: Come non sono andate… a parte gli scherzi, non si può programmare tutto e un corso come questo è influenzato moltissimo dalla partecipazione, molto attiva, dei presenti.
Nicola: Dimmi un tema, tra i più pregnanti, tra quelli che son saltati fuori da questo corso che chiamandosi di filosofia, immagino, avrà avuto contenuti come dicevo prima abbastanza pregnanti.
Deborah: Il condizionamento penso che sia stato il tema più presente.
Nicola: Puoi svilupparlo un secondo per noi?
Deborah: Adesso? Ti sembro filosofa io a te?
Nicola: Eri facilitatrice di un corso di filosofia… per cui…
Deborah: ma non sono filosofa…
Nicola: Dimmi l’ambiente che si è andato a creare.
Deborah: Io credo che il gruppo fosse un bel gruppo. Ci siamo divertiti tutti. Alla fine del corso hanno chiesto di proseguire quindi vuol dire che a loro è piaciuto, che era la cosa più importante. Io mi sono divertita a farlo.
Nicola: Esperienza solo positiva, quindi?
Deborah: Per me sì.
Nicola: Bene son contento, grazie Deborah, alla prossima.
Deborah: Grazie

Intervista a Gabriella – Educatrice

Nicola: Quando ti svegliavi la mattina pensando che avresti frequentato il corso FOR ‘pratiche filosofiche di comunità’ qual era il tuo sentimento?
Gabriella: E’ una domanda interessante, ero molto stimolata dall’idea di proporre un qualcosa che avrebbe in qualche modo favorito nei partecipanti un’attivazione della loro fantasia perchè sono uscite delle tematiche secondo me molto creative e non scontate e in questo ci trovo un aspetto di creatività e abbiamo avuto la fortuna di trovare un gruppo molto attivo, molto partecipe.
Nicola: cosa c’entra la filosofia coi matti?
Gabriella: diciamo che la filosofia c’entra con tutti, quindi c’entra anche con le persone che hanno un disagio
mentale. Il metodo filosofico è sicuramente proponibile sia alle elementari sia alle scuole medie e superiori, può sembrare un paradosso, ma mette facilmente in relazione le persone e suscita delle domande esistenziali.
Nicola: la domanda esistenziale che ti ha colpito di più e che è stata per te più pregnante nel corso del corso?
Gabriella: E’ il discorso dell’autodeterminazione cioè quanto noi raccontiamo di noi stessi che cosa siamo anche sulla base di una vita trascorsa a contatto con gli altri, rispetto alle nostre esperienze, quanto le esperienze hanno
costruito il nostro carattere, la nostra personalità la nostra indole e quali opportunità la nostra esistenza c’ha dato, quali abbiamo colto e quali no, quali hanno contribuito sicuramente a favorire la nostra autodeterminazione.
Nicola: che ambiente s’è creato durante il corso?
Gabriella: un clima sereno e a tratti anche divertente, rilassato e ogni partecipante ha espresso in maniera molto sciolta e generosa quello che voleva.
Nicola: grazie Gabriella, al prossimo corso For!